La tecnica greenhouse per la coltivazione di cannabis è una sorta di sintesi fra quelle outdoor e indoor. La coltivazione outdoor prevede la presenza delle varie piante all’aperto ed è senz’altro la tecnica più antica in assoluto. Ciascun esemplare di cannabis light cresce in base alle condizioni meteorologiche. Invece, la coltivazione indoor si fonda su principi scientifici e non naturali e prevede un investimento economico piuttosto ingente. Se ti affidi alla greenhouse puoi apprezzare i punti di forza di entrambe le coltivazioni, con le piante che possono usufruire sia della protezione ricevuta dalle serre, sia dell’area aperta, della luce e dell’eventuale calore solare. Non a caso, la maggior parte degli esperti considera tale connubio come il futuro ideale della crescita della cannabis light.
Pregi e difetti di questa tecnica mirata ad una buona cannabis light
Il metodo di coltivazione greenhouse applicato alle piante di cannabis light ha i suoi pro e contro, esattamente come le altre tecniche disponibili. Uno dei vantaggi è costituito dalla capacità di garantire un’elevata produttività grazie al contatto diretto con la luce esterna. Al tempo stesso, non sei vincolato più di tanto all’alternanza fra le varie stagioni.
Le piante vengono tenute sotto controllo passo dopo passo, in modo da poter verificare il loro trend e sapere in ogni momento quali accorgimenti intraprendere.
Tuttavia, bisogna stare attenti ad alcuni elementi particolari. Per esempio, se utilizzi di più il sistema all’aperto, avrai un unico raccolto all’anno. Al contempo, se prediligi i luoghi chiusi, presta attenzione agli eventuali costi di gestione e manutenzione.